Sanluri

L’ultimo lavoro del giornalista e scrittore originario di Baradili

Marcello Atzeni, 57 anni, collaboratore di LinkOristano, L’Unione Sarda (e da poco – lo ha annunciato sul proprio profilo Facebook – autore Rai) ci ha abituato alle sorprese. Nato a Baradili, abita a Sanluri da oltre 40 anni, agrotecnico, biologo, giornalista e, da cinque anni, scrittore.

Sì, scrittore, visto che, nei giorni scorsi, ha pubblicato “Avrei voluto scrivere”, il suo quinto libro, Sandhi editore. Stavolta non c’è alcuna prefazione. Atzeni scrive di suo, senza assist che nel passato sono stati notevoli: Maria Paola Masala, Giacomo Mameli, Matteo Porru e il compianto Gianni Filippini.

Ma che libro è? Una copertina collage. Cosa ci dobbiamo aspettare?

“Sì, una copertina collage, ideata e realizzata e anche regalata da LSD, una persona a me cara, che non vuol comparire, nessun nome. È decisamente defilata come persona, rifugge dai riflettori”.

Insomma, l’opposto di Marcello Atzeni?

“In questi ultimi anni, per forza di cose sono abbastanza visibile, molto per merito (o per colpa?) dei social. Anche se avrei bisogno di starmene in disparte, per almeno una decina di giorni, ma ora non posso, per tanti, troppi motivi, tra Rai, biologi, rassegne cinematografiche e, appunto, essendo uscito il libro, le ovvie presentazioni. A proposito, la prima sarà il 6 dicembre alle 18, alla Fondazione di Sardegna a Cagliari. Con me il carissimo amico genio, Matteo Porru, uno dei 25 under 25 più promettenti al mondo, così lo definisce la stampa nazionale e non. Peggio per lui che accetta di intervistarmi.”

“Avrei voluto scrivere”. Che significa? Non ha scritto affatto, oppure ha scritto l’opposto di quello che pensa?

“È un libro particolare, gli inglesi lo chiamano sketch book, non molte pagine scritte, la maggior parte da scrivere. Io scrivo una parte, alla mia vecchia maniera, torno a giocare con le parole con i nonsense, con gli aforismi. Ma, a differenza de Il miglio 1 e Il miglio 2, non c’è una frase o due per pagina. Qui inizio e finisco, senza salti. Le pillole sono attaccate, una dietro l’altra, sia all’inizio che alla fine del libro. Ho avvertito voglia di leggerezza in chi mi circonda. Non ho la pretesa di essere il salvatore del mondo, sarei felice se riuscissi a strappare una risata, va bene anche un sorriso”.

Tante pagine bianche, ha detto. Perché?

“È una sorta di quaderno agenda fluid agender. Nelle pagine interne uno può scrivere quello che vuole, anche riflessioni sul mio scritto. Può decidere di tenerlo per se, oppure, una volta completato, può regalarlo a un amico caro, magari al proprio partner. Una cosa molto bella sarebbe che ci ha voglia di scrivere, poi, mi facesse avere, via mail, se crede, le sue riflessioni. A quel punto sarebbe come un  ribaltamento: gli scrittori sono tutti gli altri e io il lettore. E chissà che magari, alla fine non si faccia un nuovo libro, collettivo, sempre inneggiando alle leggerezza, al reciproco rispetto, alla pace, non eterna però!”.

Tra le sue tappe del tour di presentazione è prevista anche Oristano?

“Sì, Oristano è uno dei posti ai quali sono più affezionato, troppo lungo il discorso, posso solo dire che ogni volta, ci torno con enorme piacere.”

Se le dicessimo in bocca al lupo?

“Spero che il mio lupo non abbia buoni rapporti con l’odontoiatra”.

Marcello Atzeni
Marcello Atzeni

Venerdì, 1° dicembre 2023

Fonte: Link Oristano


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