Ula Tirso 

Sulle sponde del lago Omodeo aperta la campagna elettorale di Renato Soru nell’Oristanese

“Siamo tutti qui per un mattino nuovo, che non ci regalerà nessuno ma che ci dovremo prendere da soli”. Con queste parole Renato Soru ha concluso ieri a Ula Tirso l’evento di apertura della campagna elettorale della Coalizione sarda nell’Oristanese. Sulle sponde del lago Omodoeo, a pochi passi dalla diga Santa Chiara, di cui quest’anno ricorre il centenario dell’inaugurazione nel 2024, i partiti e movimenti che sostengono la candidatura di Soru si sono ritrovati per lanciare la volata verso le elezioni regionali del 25 febbraio.

L’iniziativa è stata aperta con la musica del cantautore Piero Marras, che al piano ha eseguito “Si Deus cheret”, “Ardia”, “Il figlio del Re” e “Mere Manna”. “Nel mio mestiere dicono che non conviene schierarsi”, ha detto Marras tra un brano e l’altro, “allora io inauguro una nuova era, perché schierarsi è d’obbligo”.

Dopo la partenza in musica, sul palco si sono alternati gli interventi dei rappresentanti delle liste che formano la Coalizione sarda. Ha rotto il ghiaccio Enrico Lai, segretario regionale di Rifondazione comunista – Sinistra europea. Nel suo intervento ha ricordato che “la Rivoluzione gentile è l’argine a questa destra che vuole distruggere la Sardegna ed è un progetto alternativo a tutti gli schieramenti presenti, perché in questi anni l’opposizione in Regione ha fatto solo un commento passivo del centrodestra”.

In rappresentanza di Vota Sardigna ha parlato Cristiana Cacciapaglia, volontaria del Servizio civile ai musei civici di Bosa e candidata nella circoscrizione di Oristano. “Il coraggio individuale non basta più, serve una scelta coraggiosa e di libertà”, ha detto, “serve una scelta di emancipazione per chi vive questa terra e per chi la vivrà”.

Per la lista +Europa – Azione – Upc è salito sul palco il segretario regionale di Azione, Giuseppe Luigi Cucca: “La proposta di Renato Soru”, ha detto, “è coraggiosissima, abbiamo l’unica persona in grado di governare questa Sardegna sull’orlo di un baratro e di dare una svolta vera”.

Per Liberu è toccato invece alla segretaria nazionale Giulia Lai. “La prima questione da affrontare quando entreremo al governo”, ha esordito tra gli applausi, “sarà una nuova legge elettorale, quella attuale ha lasciato fuori intere parti sociali. Dobbiamo fare una legge che faccia entrare le donne al governo e non le escluda”.

In chiusura, a rappresentare Progetto Sardegna, è intervenuta Romina Mura. Visibilmente emozionata, l’ex deputata ha ricordato il senso della Coalizione sarda. “Con noi oggi ci sono le diversità a cui altri hanno chiuso la porta”, ha sottolineato. “La parte progressista della Sardegna è qui, dove c’è la sintesi delle differenze, dove partiti politici, storie, espressione diverse hanno scelto di stare insieme per costruire un nuovo futuro per le nuove generazioni”.

Infine Renato Soru. Nel suo intervento ha preso spunto dalla cornice scelta per avviare la corsa al 25 febbraio. “Questa diga”, ha detto, “all’epoca fu un’opera immane, la prima grande opera idraulica costruita in Sardegna. È la storia del lavoro enorme di donne e uomini sardi e di progettualità che si incontrano, di energie diverse che lavorano insieme per costruire qualcosa di più importante, portando la Sardegna nella modernità e creando la bellezza di questo paesaggio”.

“Ma dobbiamo costruire una storia nuova”, ha continuato, “non solo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto tanti anni fa. Oggi possiamo continuare a galleggiare e gestire l’esistente oppure pensare che possiamo trasformarlo e ribaltarlo, in maniera duratura. Lo possiamo fare senza distruggere nulla e con un occhio alla bellezza”.

Il leader della Coalizione sarda ha riassunto poi i punti centrali del programma di governo: “Dobbiamo cogliere le opportunità delle straordinarie risorse europee che aspettano di essere spese, avviare la transizione verde e quella digitale, favorire l’inclusione sociale, rendere la pubblica amministrazione più veloce e trasparente, rafforzare il federalismo interno sul territorio per portare competenze e servizi più vicini al cittadino. Perché intendiamo l’amministrazione come servizio pubblico e non come bottino da spartire”.

“Qualcuno”, ha detto ancora Soru, “pensa di poter decidere per noi. Di imporci nuove servitù come quella dell’energia: vogliono farci diventare la piattaforma dell’energia rinnovabile di tutta Italia. E quelli che vogliono decidere da una parte vogliono un viceré che dovrà stare zitto e obbedire, farsi imporre pensieri e interessi altrui. Dall’altra parte siamo siamo solo un bacino elettorale, un numero di voti in più che servirà per capire chi dovrà comandare in vista delle Europee”.

“Oggi”, ha detto il leader della Coalizione sarda, “si parla di governatori ed è una parola che ci siamo abituati a sentire, perché nelle colonie si mandano i governatori e noi ci siamo abituati a sentirci colonia. Quindi dobbiamo decidere se eleggere un governatore o una governatrice che starà zitta e cambierà idea in qualsiasi momento in base alle convenienze e alle alleanze fatte e disfatte da Giuseppe Conte. Oppure, come dice lo Statuto, eleggere un presidente della Regione che rappresenti le persone che lo hanno eletto e rappresenti una comunità, un popolo, una terra, che non starà zitto, che difenderà gli interessi della Sardegna e dei suoi cittadini”.

“Siamo venuti in questo luogo per ispirarci e per richiamare chi sta a casa e si sta disinteressando di queste elezioni”, ha concluso Renato Soru. “Siamo qui perché  c’è bisogno di voi per realizzare progetti enormi e trasformare la Sardegna, aprire una strada nuova. Anche se non avete votato alle ultime elezioni, oggi non si può restare indifferenti: siamo tutti coinvolti, tutti in prima persona, per noi e per le persone che arriveranno. Siamo tutti qui per un mattino nuovo, come canta Piero Marras, che non ci regalerà nessuno ma che ci dovremo prendere da soli”.

Le note di “Quando Gigi Riva tornerà”, eseguita dal vivo da Piero Marras, hanno chiuso la mattinata a Ula Tirso della Coalizione sarda.

Lunedì, 29 gennaio 2024

 

Fonte: Link Oristano


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