Oristano

Dopo lo scontro con la Asl 5 sui turni straordinari nel carcere di Massama

È rimasto nuovamente chiuso nell’intero fine settimana scorso, riapre per il turno notturno alle 20 di stasera e riaprirà anche il prossimo venerdì notte. Ma sarà per l’ultima volta. L’ambulatorio di Guardia medica di Oristano chiuderà battenti definitivamente il prossimo 11 novembre.

Con i turni di oggi e di venerdì prossimo, infatti, l’ultimo medico rimasto ancora in organico, Gualtiero Falorni, conclude il suo rapporto di lavoro, dopo le dimissioni presentate due mesi fa. Qualche giorno prima di lui si erano dimessi anche i suoi colleghi Gianfranco Mura e Maria Paola Piccaluga, rimasti in servizio fino a sabato scorso. I tre professionisti, con rapporto a tempo indeterminato, negli ultimi due mesi erano rimasti soli, dopo l’abbandono degli altri 9 dottori impegnati nello stesso ambulatorio, che non avevano accettato il rinnovo del contratto a tempo determinato scaduto alla fine di agosto.

Alla base della fuga di tutti i medici c’è la richiesta, arrivata dalla direzione del Distretto Sanitario nello scorso mese di agosto, di occuparsi anche dei detenuti del carcere di Massama, dove alcuni turni notturni rimanevano scoperti per la carenza di medici interni. La disposizione ha innescato un duro scontro: da un lato i medici, il loro Ordine professionale e il sindacato Fimmg, dall’altro la direzione della Asl. Tensioni acuite dalla richiesta, indirizzata agli ultimi tre medici rimasti, di assicurare la copertura dei turni con un medico per turno e non due, come previsto dalle norme.

A farne le spese saranno ora i circa 40 mila abitanti di Oristano, Santa Giusta e Palmas Arborea, destinati a rimanere privi dell’importante presidio. Tra loro anche circa 5.000 persone senza medico di base, costrette perciò a fare riferimento finora all’ambulatorio di via Carducci per certificati medici, impegnative di visite specialistiche e ricette. Inevitabile quindi il ricorso al Pronto soccorso del San Martino, già in grave difficoltà.

Da parte sua, la direzione della Asl ha cercato di correre ai ripari. Ha innanzitutto attivato un ambulatorio straordinario, l’Ascot, attivo tutte le settimane nelle mattine di mercoledì e venerdì nello stesso ambulatorio di Guardia medica, in via Carducci e poi – attraverso un accordo sottoscritto con i sindacati Fimmg, Smi e Cisl – ha cercato di risolvere il problema dei turni scoperti nell’assistenza medica del carcere di Massama.

L’intesa, valida per soli due mesi, prevede che i tre medici attualmente impegnati nella casa circondariale effettuino il loro orario di lavoro ordinario dalle 20 alle 8 del mattino e coprano però le ore di servizio diurno con prestazioni aggiuntive, fino al raggiungimento di un massimo di 48 ore settimanali di lavoro. Prestazioni che saranno retribuite con 60 euro l’ora, analogamente a quelle rese dal personale ospedaliero. Si tratta di un accordo controverso, che però nelle intenzioni del direttore Angelo Maria Serusi dovrebbe incoraggiare la disponibilità di altri medici a lavorare sia in carcere che nel servizio di guardia medica.

Le aspettative della Direzione della Asl di Oristano devono però fare i conti con le retribuzioni orarie dei medici di guarda medica, pari a meno della metà dei medici impegnati negli Ascot, ai quali sono riconosciuti 60 euro all’ora.  Una circostanza che rende sempre meno vantaggioso il lavoro dei dottori nel servizio di continuità territoriale.

Lunedì, 6 novembre 2023

Fonte: Link Oristano


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