Luoghi da scoprire

Una piccola chiesa campestre la prima, una basilica nel centro abitato la seconda. Due luoghi di culto completamente diversi all’esterno che custodiscono un mondo segreto all’interno: le uniche catacombe presenti in Sardegna. Le testimonianze di importanti pagine della storia antica dell’Isola provengono da Fordongianus[1] e Sant’Antioco[2].

Il paese del Barigadu – l’antica Forum Traiani – ospita la chiesa di San Lussorio martire[3], con la cripta che custodisce il sepolcro del martire. A oltre 150 chilometri, nel Sulcis, a Sant’Antioco, nell’affascinante borgo di mare che prende il nome dal patrono della Sardegna, la basilica dedicata al Santo[4] ne preserva il sepolcro, luogo di culto per pellegrini e turisti.

Le catacombe, all’apparenza oscure, nascondono invece bellezza, fede e memoria, ma anche evidenze archeologiche di grande valore.

La chiesa di San Lussorio a Fordongianus[5] sorge a pochi chilometri dal paese. La si scorge lungo la strada provinciale, in una valle. I blocchi di trachite dai toni del rosso con i quali è realizzata svettano tra il verde dei campi circostanti, destinati al pascolo. La chiesa, piccola e semplice, è contornata da alberi di mandorlo.

Catacombe San Lussorio
Una parte della cripta della chiesa di San Lussorio

Nella facciata presenta un portale gotico-catalano e sul fianco si sviluppa un’area archeologica, che testimonia l’utilizzo del sito come luogo di sepoltura e sede di antichi edifici di cui ancora si notano i resti.

L’origine della chiesa è sancita da un’iscrizione murata presente nel lato sud dell’edificio: identifica il sito come il luogo del martirio di Lussorio, che avvenne il 21 agosto del 304.

La presidente della Cooperativa Forum Traiani[6], che gestisce i luoghi di cultura di Fordongianus, ci conduce alla scoperta del Santo.

Il cuore pulsante della chiesetta, la cripta con il sepolcro di San Lussorio martire[7], è arricchita da mosaici e affreschi. Elementi artistici ancora intatti ed evidenti che regalano sicura suggestione a chiunque varchi la soglia delle catacombe.

È ancora Pina Vacca a descrivere le decorazioni della cripta.

Sono nove i giorni che la comunità di Fordongianus dedica al suo Santo, festeggiato insieme a Sant’Archelao, patrono di Oristano che si pensa fosse stato sepolto proprio in una cripta sotto la chiesa di San Lussorio[8]. Il periodo è quello estivo, nel mese di agosto: dal 20 al 29.

Il 21 agosto la statua di San Lussorio viene trasportata in processione dal paese alla chiesa campestre e poi di nuovo in parrocchia, accompagnata da un carro trainato da buoi, dal gruppo folk del paese e coppie di paesi vicini. Protagonisti della processione anche i cavalieri.

Le celebrazioni religiose prevedono anche le novene nella chiesa di San Lussorio.

Nel calendario dei festeggiamenti civili viene inserita una gara poetica, che tradizionalmente viene svolta alla vigilia della festa di San Lussorio, celebrata il 21 agosto. La comunità di Fordongianus aspetta anche Sa notti de s’igiadorgiu, con la storica sagra della pecora sul sagrato della chiesa nell’agro del paese. La musica della tradizione accompagna i fedeli per tutti i giorni della festa, con i balli sardi e musica.

Fordongianus - Chiesa San Lussorio
La chiesa di San Lussorio

Possono essere considerate il segno distintivo di Fordongianus: non si può fare tappa nel paese del Barigadu senza visitare le antiche terme romane[9]. Alimentate dalla fonti di Caddas, si trovano sulla riva sinistra del fiume Tirso, poco distante da dove sorgeva appunto la città romana di Forum Traiani.

Le terme romane sono aperte tutto l’anno. Nella parte Nord del complesso termale, si trovano due vasche accessibili a chiunque, liberamente. Sono meta di gite domenicali da tutta l’Isola. Ci si può immergere completamente, invece, poco più sotto, nel fiume appunto, dove alcuni spazi, sono caratterizzati per la presenza di acqua bollente.

Più appartate, ma con le stesse proprietà benefiche, sono le terme di Is Bangius[10]. Si trovano a poca distanza dall’area archeologica della terme antiche. Un edificio di proprietà comunale, risalente al 1800. La struttura al chiuso è un unicum in Sardegna. Le terme Is Bangius si dividono in tre locali, all’interno dei quali sono presenti tre diverse vasche con diverse temperature.

Non solo antica Roma, a Fordongianus è ancora presente un’abitazione signorile datata tra il XVI e il XVII secolo: è la Casa Aragonese[11], di proprietà del Comune. Le sue sale ospitano spesso mostre ed eventi.

Le antiche terme di fordongianus
Le antiche terme romane di Fordongianus

La basilica di Sant’Antioco[12] si erge nel punto più alto del paese. I primi documenti sulla sua esistenza risale al 1089 (quando il giudice di Cagliari la donò ai frati vittorini di Marsiglia), nonostante l’antica Sulcis fosse sede episcopale dal 484.

La basilica di Sant’Antioco[13] è una delle tre chiese di origine bizantina più antiche della Sardegna. Viene identificata come il luogo del martirio di Sant’Antioco, medico cristiano, esiliato nell’Isola.

La basilica, originariamente cruciforme, presenta oggi una pianta longitudinale, con aula a tre navate e altrettante campate. L’abside è centrale e il transetto è largo quanto l’aula. A questo impianto sono state aggiunte due navate laterali, con absidi.

Alle catacombe[14] si accede dalla basilica. È stata riadattata dai romani (che desideravano farsi seppellire vicino al Santo) a partire da cinque tombe della necropoli punica del VI secolo a.C. Dal 127 d.C – anno di morte di Antioco – ne modificarono il nucleo originale per ricavare il proprio cimitero, utilizzato fino al 500 d.C.

Le catacombe si compongono di un primo ambiente absidato con la volta sorretta da sei colonne. Al centro dell’ambiente è presente un sarcofago dove sarebbero state custodite le spoglie del martire. Un secondo ambiente si apre alle spalle del primo. Viene considerato come un retrosanctos, cioè un luogo vicino al martire nel quale seppellivano i personaggi più importanti della comunità cristiana.

Le catacombe[15] conservano altri due ambienti uniti da un’apertura (originariamente erano due tombe puniche distinte): un ambiente allungato con tracce di decorazione del V secolo d.C. e alcune iscrizioni di carattere cristiano. E un vano, raggiungibile tramite passaggi, che si ritiene essere il luogo dove Antioco si ritirò a pregare e morì prima di essere raggiunto dai soldati romani. Qui si trova una tomba “a baldacchino” con pilastri fino alla volta.

La tomba presente all’ingresso della catacomba ha custodito il corpo del Santo dal 127 d.C. fino al 1615 e ancora oggi è un importante meta di culto e di preghiera per pellegrini e turisti.

Sono tre le date che celebrano Sant’Antioco martire, nell’omonimo paese dell’isola del Sulcis. La Festa dedicata al Patrono della Sardegna[16] è una delle più antiche d’Europa: quest’anno si è tenuta la 664° edizione.

Le celebrazioni principali, chiamate Sa Festa Manna, si svolgono quindici giorni dopo Pasqua. Sa Festa Manna dura tre giornate e culminano il lunedì con la solenne processione. Vi partecipano gruppi folk in abito tradizionale, cavalieri e tracas provenienti da tutta la Sardegna. Le vie del paese vengono ricoperte di petali di fiori, in attesa del passaggio del simulacro e della reliquia. Durante la processione si respira un’atmosfera di altri tempi, con grande suggestione per i partecipanti.

Le celebrazioni eucaristiche vengono officiate presso la tomba del Santo, all’ingresso delle catacombe paleocristiane, ai piedi della basilica.

C’è anche un’edizione estiva delle celebrazioni, che è calendarizzata il 1° agosto, e una terza data: quella del 13 novembre, ricorrenza della morte del Santo.

Anche ad agosto si svolge una processione solenne per le vie della città, con partenza dalla basilica. Il passaggio dei fedeli viene annunciato dai tamburini e trombettieri. Ci sono anche cavalieri e amazzoni, tracas, suonatori di launeddas e gruppi folk in rappresentanza delle dieci Diocesi della Sardegna e delle comunità devote al Santo. Immancabili i fuochi d’artificio in laguna.

Ogni anno le celebrazioni religiose sono accompagnate da un ricco programma di festeggiamenti civili, che prevedono corse equestri, esibizioni artistiche e mostre. Una fiera enogastronomica viene proposta i giorni delle celebrazioni con i prodotti tipici di tutti i gruppi folk che prendono parte alla processione.

Arco dei baci calasetta
L'Arco dei Baci a Calasetta

Non si può visitare Sant’Antioco senza godere del suo mare. La spiaggia più ampia è Coacuaddus[17], tra le perle dell’isola di Sant’Antioco. Ha sabbia bianca a grani grossi e acqua limpida. È suddivisa in due parti da una grossa roccia e delimitata da scogliere calcaree. La spiaggia di Coacuaddus – il cui significato è ‘coda di cavalli’ – prende il suo nome dalla sinuosità della costa dove si susseguono numerose insenature.

Tra i luoghi più iconici dell’Isola c’è Is Praneddas[18] con il suo “Arco dei Baci”, una romantica località nella quale al di sotto di una scogliera roccia e mare hanno dato vita a una piscina naturale incorniciata da un’arco di pietra, l’Arco dei Baci, appunto.

Nell’Isola altro territorio da visitare è quello di Calasetta. Tra i luoghi più noti c’è la spiaggia di Mangiabarche[19], con il suo faro che ha la fama di non aver sempre rispettato il suo compito, lasciando incagliare le imbarcazioni sulle rocce.

Alcuni dei litorali della zona sono apparsi nella Tv nazionale con la serie “L’Isola di Pietro”, che aveva tra i protagonisti Gianni Morandi.

Da visitare anche la Torre di Calasetta[20], che sorge a guardia delle due isole maggiori del Sulcis: Sant’Antioco e Carloforte. Edificata in conci di pietra vulcanica su un basamento roccioso, la torre ha forma troncoconica. La sua altezza di 11 metri permette una visuale fino a 20 chilometri. È composta da due ambienti: il primo, quello inferiore, adibito a cisterna e il secondo, all’altezza di quattro metri, con una camera circolare, divisa in più sale. Nello spessore murario della torre è presente una scala che conduce alla piazza d’armi. Oggi al piano terra è presente un museo archeologico con reperti di età fenicio-punica. La sala al primo piano viene usata per eventi e mostre temporanee.

Torre di Calasetta
La torre di Calasetta

[In collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna]

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Venerdì, 24 novembre 2023

 

 

 

 

 

Fonte: Link Oristano


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