Riso carnaroli classico

Oristano

L’associazione critica la decisione della Corte Ue di bocciare la clausola di salvaguardia

La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha annullato la clausola di salvaguardia e la reintroduzione dei dazi alle importazioni di riso indica da Cambogia e Mynamar da parte della Commissione mette in serio pericolo le risaie italiane. La Coldiretti di Oristano segnala i danni che un regolamento europeo può fare alle produzioni risicole nazionali, a causa della concorrenza sleale generata dalle importazioni da alcuni paesi beneficiari del sistema delle preferenze tariffarie generalizzate.

“L’Unione europea sferra l’ennesimo attacco al mondo agricolo italiano”, dichiara Gianni Ferrari, dell’azienda risicola I Ferrari, “dal via libera alle etichette allarmistiche sul vino agli insetti a tavola, sino ad arrivare a penalizzare la risicoltura oristanese e nazionale. Questa notizia ha già bloccato il mercato, generando ingenti danni al nostro settore”.

“Si conferma la necessità che il riso venga inserito tra i prodotti per i quali è prevista l’applicazione della revoca delle preferenze tariffarie per quei paesi che non rispettano i diritti umani”, commenta il presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Murru, “con un meccanismo di salvaguardia automatica senza compromessi, da ricomprendere nel nuovo regolamento Spg che andrà in vigore prossimamente”.

A oggi nella campagna di commercializzazione 2022/23 sono entrati a dazio zero dalla Cambogia e dal Mynamar rispettivamente il 45% e l’80% di riso in più, nonostante le gravi violazioni sui diritti umani di cui questi paesi sono responsabili.

A generare un ulteriore allarme sono poi le prospettive di mercato. Fino ad oggi in Italia, nell’attuale campagna di commercializzazione, sono entrate circa 70.000 tonnellate di risone, di cui circa 50.000 in esenzione di dazio. Stiamo parlando del 70% in più rispetto alla campagna precedente alla stessa data. Questo scenario si innesta tra l’altro in un momento di grave difficoltà per le imprese del settore, a causa della guerra in Ucraina.

“Sulle nuove semine”, aggiunge il direttore di Coldiretti Oristano, Emanuele Spanò, “rimane la grande incognita sul sistema normativo europeo, nel quale il riso spesso e volentieri viene sacrificato sull’altare di scambi commerciali che non tengono conto dell’importanza di un settore strategico per la nostra filiera agroalimentare”.

Giovedì, 26 gennaio 2023

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Fonte: Link Oristano


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