Pronto soccorso ospedale san martino oristano

Oristano

Ospedali in difficoltà, l’Areus boccia la soluzione proposta dalla Asl di Oristano

“Non si possono riversare sull’emergenza territoriale le problematiche della rete ospedaliera”. È la risposta della Direzione generale dell’Areus – l’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza – in merito alla situazione che si sta determinando in diversi Pronto soccorso della Sardegna, tra i quali quello di Oristano, che hanno chiesto alla rete 118 di bloccare il trasporto di pazienti presso i loro nosocomi.

“La cattiva pratica di chiedere a questa Azienda di chiudere il Pronto soccorso alle ambulanze del 118 si configura come la richiesta di interrompere un servizio pubblico essenziale”, denuncia la Direzione sanitaria di Areus, con un richiamo specifico al caso di Oristano, per il quale a inizio settimana il direttore della Asl, Angelo Maria Serusi, aveva chiesto un provvedimento di chiusura almeno fino al 31 gennaio (a esclusione dei casi di estrema urgenza).

“Nell’attuale situazione dell’ospedale di Oristano, insieme alle criticità ben note in particolare dell’ospedale di San Gavino e degli ospedali del Carbonia e Iglesias, a maggior ragione l’eventuale chiusura dei Pronto soccorso comporta un inevitabile aumento del rischio del soccorso territoriale”, si legge nella nota della direzione Areus, “sia per l’allungamento dei tempi del trasporto, quanto per il rapido congestionamento che si viene a creare nei DEA coinvolti delle altre Aziende sanitarie”.

“Non si può scaricare sulle Centrali operative 118 le proprie responsabilità di gestione della continuità del sistema di emergenza ospedaliero”, scrive ancora Areus, che considera la richiesta “oltremodo grave”: “Il 118 determina solo una minor parte degli accessi al PS (circa un terzo), essendo però questi i casi che spesso hanno una maggior urgenza”.

La Direzione generale di Areus denuncia pure la “frequente cattiva pratica del sequestro degli equipaggi/mezzi/barelle dei mezzi di soccorso presso i nosocomi, anche per ore, lasciando quindi scoperto il servizio di emergenza territoriale”.

Areus ha già ricordato più volte alle direzioni in cui insistono i presidi citati quali siano i punti cardine dell’attività del soccorso sanitario territoriale: “Le ambulanze di base devono essere riferite al pronto soccorso dell’ospedale più prossimo al luogo dell’evento. Obbligo tanto più rilevante poiché circa la metà dei codici rossi vengono assistiti dai mezzi di base, con la presenza di soli soccorritori laici”.

“L’ospedale, anche qualora non riesca ad agire pienamente tutte le funzioni affidatigli dalla rete regionale, ha il compito quantomeno di visitare e stabilizzare il paziente, disponendo, comunque, di risorse ben superiori a quelle che si trovano sull’ambulanza, in particolare quando questa è una base”, viene precisato nella nota. “Tali risorse sono il medico, in primis, con gli strumenti per il supporto alle funzioni vitali e la diagnostica strumentale, a seguire. In casi eccezionali, soprattutto con presenza nelle ambulanze 118 di medico a bordo, qualora le condizioni cliniche del paziente non possano determinare la compromissione della sua salute, si è data la disponibilità di trasportare presso strutture ospedaliere più distanti che, al momento specifico, hanno segnalato meno problematiche. Inoltre, dopo adeguata stabilizzazione, definizione dell’iter terapeutico del paziente e accordo con l’ospedale di destinazione, si è data peraltro la disponibilità ai trasporti secondari tra ospedali, qualora i mezzi non siano impegnati nelle missioni di soccorso primarie”.

“Pur nella completa disponibilità d interloquire con il sistema ospedaliero”, si legge in conclusione nella nota, “Areus precisa che qualsiasi comunicazione proveniente dagli ospedali continuerà ad essere tenuta in conto dalle Centrali operative 118 esclusivamente per debita informativa sulla contingenza della situazione ma, in nessun caso, si ritiene possibile interrompere, neppure parzialmente, il servizio del 118 verso gli ospedali di riferimento del territorio in cui il pronto soccorso non sia stato dichiarato completamente chiuso e detta informativa non sia stata comunicata alla popolazione (per l’incremento dei rischi verso la salute che questo determina) nonché anche al sindaco e prefetto (per i seguiti di competenza)”.

A margine della vicenda,  da ricordare come la risposta dell’Areus sia rivolta anche all’ex direttore della stessa agenzia per le emergenze e urgenze, l’attuale direttore dell’Asl di Oristano, Angelo Maria Serusi.

Giovedì, 26 gennaio 2023

Fonte: Link Oristano


Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna

Sarda News - Notizie in Sardegna

E' un blog di informazione che include un Aggregatore di articoli dalle principali fonti in informazione in Sardegna 

Per il contenuto integrale si rimanda alla fonte proprietaria dei diritti sempre indicata a fine articolo (in caso di feed rss esterno)

Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it 

Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM

o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie