Oristano

Nel pomeriggio riunito in città il consiglio nazionale del partito

Il presidente della giunta regionale Christian Solinas fa un passo indietro e il Psd’Az conferma l’intesa  col centrodestra. Questa sera a Oristano Solinas ha ritirato la sua candidatura alla presidenza della Regione, al termine della riunione  del consiglio nazionale del partito che ha votato un documento con le linee di indirizzo e le motivazioni di questa scelta.

Dopo la designazione del sindaco di Cagliari  Paolo Truzzu alla presidenza della Regione e dopo lo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria a carico di Solinas, l’attuale presidente della giunta  ha dichiarato  di non voler essere d’intralcio al suo partito, lasciando  campo libero per il proseguo della delicata partita politica.

“Io personalmente rappresento ben poca cosa”, ha detto Christian Solinas,  parlando con i giornalisti. “Il vero valore è questo partito, la sua storia, i suoi valori, la sua gente. E davanti metteremo senz’altro il Partito sardo d’azione”.

“Io credo che la continuità sia un valore in generale quando si devono portare a casa dei risultati, dopo cinque anni assolutamente complessi, forse i più complessi della storia autonomistica. Non dimentichiamo che abbiamo affrontato emergenza come il Covid, le guerre. Nonostante questo sono stati messi in campo provvedimenti, misure che hanno tracciato un percorso, una rotta. Ecco, sarebbe in peccato segnare un punto d’arresto rispetto a una serie di indicatori che ci dicono che questo era il percorso corretto. E quindi, al di là della mia persona, io credo che il progetto sia più grande di noi e valga un impegno politico”.

Le parole del presidente Solinas pronunciate a Oristano
“Davanti a noi c’è da un lato la mia persona, la mia figura di leader di una coalizione e dall’altra la bontà di 5 anni di governo che meritano la continuità nei progetti, nei programmi; che meritano a mio avviso di essere portati avanti con la garanzia del Partito sardo d’azione, perché solo noi possiamo garantire ce quanto è stato avviato in questi anni possa portare un compimento”.

“In questo momento particolarmente delicato e complesso non possiamo certo non vedere come sia capitato qualcosa quantomeno di strano nella coincidenza temporale perché io avrei voluto sottoporre il giudizio sul mio operato al popolo sardo,  che avrebbe potuto promuovere o respingere quello che in questi anni noi abbiamo fatto e rappresentato. Questo per un connubio di ragioni politiche ed extrapolitiche è stato messo in discussione con forza, con una veemenza particolare in questi giorni. Però io ho l’umile consapevolezza di tutti i miei limiti, l’umile consapevolezza di quanto rispetto a certe forze sia piccola la mia persona. Ma ho altrettanta convinzione che le nostre ragioni sono più grandi di noi. E le ragioni del Partito Sardo d’Azione sono le ragioni di un popolo intero e non possono fermarsi perché c’è una persona che potrebbe essere il limite verso il governo ancora della Regione”.

“Credo di aver avuto un grande onore prima dell’essere segretario di questo partito, poi presidente di questa regione e credo quindi che il mio impegno oggi deve essere nel dare. E darò al mio partito ogni mia forza, ogni mia energia perché,  il sardismo possa in Sardegna affermarsi ogni giorno di più. E quindi voglio lasciare al dibattito del consiglio nazionale la libertà di assumere le proprie scelte, senza che la mia persona sia un ostacolo o un vincolo rispetto alla libera scelta, la libera determinazione del consiglio nazionale”.

“Davanti abbiamo le opzioni di sempre. Nella platea vedo tanti che hanno scritto la storia del partito in questi anni, prima di me, meglio di me. Hanno saputo interpretare i tempi e si sono trovati davanti alle grandi alternative: quante volte siamo andati da soli, per coerenza, per dimostrare la forza, per rigenerarci anche. Quante volte abbiamo dovuto fare nella nostra lunga storia scelte difficili. Ricordiamoci le alleanze della prima giunta autonomistica, un bicolore Democrazia cristiana – Partito sardo, con un contributo importantissimo all’avvio della Regione”.

“Abbiamo avuto una stagione di vicinanza con il Partito comunista italiano, abbiamo portato al governo il nostro compianto Mario Melis con una aggiunta di coalizione. Siamo andati avanti fino a che, attraverso diversi passaggi, non abbiamo riaffermato come sempre la nostra libertà. E abbiamo passato diversi deserti nella nostra storia, fino ad arrivare alle alleanze con il centro destra. Quindi nella storia c’è un filo d’orbace che regge la coerenza, superiore dell’attività del Partito sardo d’azione rispetto alle alleanze del momento, perché noi esistiamo,  perché portiamo avanti un progetto nazionale che è quello della nazione sarda, è quello di riscatto del nostro popolo, è quello fatto di quei punti programmatici che da Porto Torres a Carbonia hanno sempre contraddistinto la nostra linea politica”.

“E allora io credo che davanti alla coerenza rispetto a noi stessi – non rispetto alle coalizioni romane – oggi siamo in grado di prendere la scelta migliore per poter portare a compimento un percorso che abbiamo avviato. E lo dobbiamo fare in assoluta libertà, come abbiamo fatto, in assoluta serenità. Quindi vorrei che il Partito sardo d’azione sotto questo profilo discutesse e arrivasse a una sintesi e ci consenta di presentarci ancora una volta ai sardi con la nostra tavola di valori, con l’orgoglio di quello che si è fatto, la forza e la volontà di quello che vogliamo continuare a fare. Credo che questo profilo questo partito,  che è l’unico che da 100 anni ha nel suo statuto la ricerca della felicità del popolo sardo,  sia e debba essere ancora la guida ideale di tutta questa nazione. Che sia da solo, che sia in coalizione, perché ho la certezza che ovunque si collochi nello scenario politico porterà, avanti avanti con forza, con coerenza quelle idee, quei sogni razionali, quei programmi che ogni sardo vuole per questa terra. Ecco io ho dedicato in questi anni ogni mia energia alla miglior sorte della Sardegna, continuerò in questi anni e nei prossimi a dedicare ogni forza al mio partito, al nostro partito perché diventi e abbia nella storia il ruolo che i nostri padri hanno scritto con il loro sangue”.

Applausi e solidarietà
Le parole del presidente della Giunta regionale e segretario nazionale del Psd’Az Christian Solinas sono state accompagnate da  un lungo applauso. In precedenza era intervenuto  ad aprire i lavori il presidente del partito Antonio Moro. Anche da lui parole dure per gli ostacoli frapposti alla ricandidatura del presidente Solinas alla guida della Regione.

Venerdì, 19 gennaio 2024

 

Fonte: Link Oristano


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