323829690_1216824248923724_3319885684504777763_n-1-653x367 Cagliari, il truffatore del pesce spietato: “Si è spacciato per uno dei ristoratori in crisi di via Dettori”

Una truffa tira l’altra, basta trovare le nuove vittime e scappare con i soldi. Il truffatore del pesce, il finto amico che riesce a trarre in inganno le persone e a farsi consegnare denaro frusciante senza dare in cambio le aragoste, i gamberoni e la bottarga promesse ha colpito anche negli ultimi giorni. Ma la scia di fregature è abbastanza datata, purtroppo. Dal centro di Cagliari a Pirri, dal litorale sino addirittura a Monserrato. La persona, stando alle descrizioni di chi è stato raggirato, sembra essere sempre la stessa: circa 30 anni, canadese blu metalizzata o col logo della Roma, cappellino calato sulla testa, accento sardo e occhi scuri. Quindici giorni fa ha colpito in via della Pineta, come racconta Edoardo Serra: “Cammino con le stampelle dopo essere stato travolto da un’auto sulle strisce sei mesi fa. Stavo aspettando che mia moglie uscisse dal fornaio con il pane quando si è avvicinato, mi ha chiesto come andava e ha detto di essere uno dei ristoratori di via Dettori che non stanno lavorando per colpa dei possibili crolli”. Tra una chiacchiera e l’altra, è arrivata anche la moglie dell’82enne: “Ci ha detto che voleva darci un chilo di bottarga, gamberoni, due aragoste e anche un vasetto di ricci, tutto a cinquanta euro. Non avevamo tutti quei soldi, ho detto a mia moglie di andare a prenderli a casa e lui ci ha seguiti”. Serra spiega di essersi fidato “perchè uno dei miei figli ha un locale alla Marina, pensavo fosse un suo amico”. Ma non era così, anzi. “Ci ha chiesto se avessimo due banconote da 50, ce ne avrebbe restituito cinque da venti, tolto il prezzo del pesce, ma dopo un’ora, perchè doveva andare a prendere la figlia a scuola. Abbiamo atteso invano il suo ritorno. Sì, siamo stati sprovveduti”, ammette l’anziano. “Non ci era mai successo prima, sembrava una persona affidabile”.

 

 

Stessa tecnica, o quasi, utilizzata anche qualche mese fa in via Generale Cantore, a Pirri. A raccontare il fatto è Raffaela Pischedda: “Era ben vestito, con una canadese e il viso pulito. È passato vicino all’abitazione dei miei genitori, di 73 e 75 anni, e ha parlato con un vicino, fingendo di essere nato in zona. Lui gli ha detto il nome di mia madre e mio padre”, racconta la donna. Dopo pochi minuti, il malfattore ha suonato al campanello: “Ha subito detto ‘ciao Antonella’, per rassicurare mia madre. Le ha detto che aveva parlato con Pino, il suo vicino, e che doveva darle due chili di gamberoni, aragoste e formaggi a un buon prezzo. Mia mamma ha accettato solo i gamberoni, spuntando 50 euro. Si è avvicinata al cassetto, ha preso i soldi e gli ha pure dato una busta di plastica. Lui ha promesso che sarebbe tornato dopo pochi minuti, è uscito dalla sua abitazione e non si è più fatto vivo”. In entrambi i casi, le vittime non hanno denunciato alle forze dell’ordine. Il motivo è identico: “Non sappiamo chi sia il truffatore e, inoltre, siamo stati noi purtroppo a fidarci di lui e a dargli i soldi, non ci ha derubato”.


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