Cagliari

Il medico era stato arrestato cinque mesi fa, il suo trasferimento in Sicilia era stato contestato

Non è più in carcere in Sicilia Tomaso Cocco, il primario del reparto della Terapia del dolore all’Ospedale Marino di Cagliari, arrestato 5 mesi fa nell’ambito dell’inchiesta “Monte novo”.

Qualche tempo dopo l’arresto, il medico era stato trasferito nel carcere di Palermo, nell’ala riservata ai mafiosi, nonostante una delle accuse più gravi che gli erano state contestate – la partecipazione ad un’organizzazione di stampo mafioso – fosse stata declassificata.

Ora il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, Manuela Anzani, ha accolto l’istanza dei difensori, gli avvocati Erika Dessì e Rosaria Manconi, e ha concesso a Cocco gli arresti domiciliari nel suo paese, Tula.

Tomaso Cocco è accusato di associazione a delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione. Il suo trasferimento in un carcere siciliano era stato contestato a molti livelli.

Per Irene Testa, Garante delle persone private della libertà personale per la Regione Sardegna, il rientro a casa del dottor Cocco “sicuramente è una buona notizia. Resta il fatto che bisogna capire perché una persona, il cui reato era stato declassificato, è stata trasferita fuori regione. Quanti casi di questi ci sono?”.

Secondo Testa, la vicenda di Tomaso Cocco “deve far riflettere sul rispetto del principio della territorialità della pena, non solo per i detenuti sardi che vengono trasferiti fuori dall’isola, ma anche e soprattutto per quei 1.000 detenuti che dalla penisola vengono portati nelle carceri della Sardegna”.

Mercoledì, 14 febbraio 2024

Fonte: Link Oristano


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